TRADUTTORE

martedì 30 dicembre 2014

PALLINE DI SALMONE

Vi manca, ma proprio tanto. La vostra casetta in pietra quest’anno rimarrà sola durante le feste, nessuna lucina ad allietare la piccola tettoia, niente palline rosse a crochet tra una trave e l’altra. Le disposizioni aziendali non concedono deroghe e sarete obbligati a sopravvivere a ritmi lavorativi assurdi, musi lunghi di clienti insofferenti, code anche solo per comprare due panini. Avete trascorso la giornata di Natale dormicchiando sul divano della nonna, sazi di buon cibo e ancora miglior vino, cullati dalla voce dei partecipanti alla tombola familiare. Il celeberrimo veglione vi vedrà tutt’altro che vegli, accoccolati davanti al camino con un buon calice di Moschofilero a consolarvi.
PALLINE DI SALMONE 
Schiacciare 300 gr di salmone lessato e 300 gr di patate lessate e mescolarli con 2 cucchiai di  yogurt bianco e 1 uovo. Regolare di sale. Preparare delle polpettine da passare nel pangrattato. Cuocere in forno a 180° per 20 minuti circa, fino a doratura.
Si ringrazia la cara amica Carla del blog Un'arbanella di basilico per questa ricetta che allieterà la vostra serata.

foto dal web

martedì 23 dicembre 2014

RISOTTO GIALLO DI NATALE


Natale è alle porte. Ma invece di organizzare il domani la tua testa è assalita dai ricordi che, come folletti dispettosi, sovrappongono ai clienti sconosciuti i volti dei nonni, degli zii e dei cugini presenti alle tavolate natalizie della tua infanzia. Annuisci come un’ebete alle richieste più disparate e ti sembra di tornare la bambina ubbidiente che accontentava sempre i grandi. I piccoli elfi dentro la tua testa riescono a trasformare le musiche della filodiffusione aziendale in profumi di risotto “giallo”, rievocano le voci degli adulti che parlavano e fumavano, ignorando la schiera di cugini che litigava sul tappeto. “Venite che c’è il panettone”: ma a quel punto tu avevi già l’emicrania e non vedevi l’ora di tornare a casa, rifugiarti nella tua cameretta ad abbracciare tuo bambolotto preferito, abbandonando i nuovi giochi in un angolo.

“C’è ancora una fetta di pandoro, ne vuoi? O ti verso altro spumante?” La voce del collega ti giunge ovattata. Spumante? Basta, grazie! Ne hai già bevuto abbastanza alla bicchierata durante la pausa pranzo e adesso ne paghi le conseguenze lavorando in compagnia di spiritelli molesti!

RISOTTO GIALLO DELLA ZIA PIERA
La zia P. faceva stufare in olio e acqua una piccola cipolla con l’aggiunta di un  cucchiaio di rosmarino finemente tritato. Poi aggiungeva il riso per farlo tostare e sfumava con un bicchiere di vino bianco. Poi versava il primo mestolo di brodo vegetale nel quale aveva sciolto una bustina di zafferano e portava a cottura tradizionale sempre con brodo vegetale. Quando il riso era quasi cotto mantecava con un caprino e serviva cosparso di aghi di rosmarino.
Buon Natale!

venerdì 19 dicembre 2014

BISCOTTI ALL'ARANCIA


Vetrine rutilanti di luci multicolori. Sottofondo musicale a base di Jingle Bells e Oh Tannenbaum. Hai caldo, sei stanca, il lento movimento del carnaio umano che affolla i corridoi del centro commerciale ti provoca capogiri. Basta! Vuoi tornare a casa. E pazienza se non hai ancora terminato la spunta di un infinito elenco di incombenze che, chissà come, ogni anno diventa sempre più lungo. Marci con passo deciso verso l’uscita ma cogli un bagliore rosa in una vetrina. Il tuo sguardo segue il comando impartito dagli occhi: eccolo lì! Piccolo, rosa, con una lunga e vaporosa criniera abbellita da pailettes luccicanti e due occhioni da manga che ti accarezzano con uno sguardo dolcissimo. Il tuo cuore perde un colpo, è proprio lo stesso pony in plastica con il quale il Tatone giocava da piccolo. Nonostante sia trascorso più di un decennio evidentemente i cuccioli hanno mantenuto inalterato il bisogno di tenerezza. Ricordi perfettamente che il cavallino è un regalo della nonna al suo adorato nipotino ammalato di “vallicella”. I ricordi hanno il sopravvento e, mentre varchi la soglia di casa, ti accorgi di avere ancora gli occhi umidi.

BISCOTTI ALL’ARANCIA
Mescolare 200 gr di farina con 50 gr di zucchero e la scorza di 1 arancia grattugiata. Unire 50 gr di succo d’arancia, ½ bicchiere scarso di acqua, 2 cucchiai di olio e ½ cucchiaino di lievito. versare il composto a cucchiaiate su una leccarda coperta di carta forno. Spennellare con acqua i biscotti e spolverizzarli con un mix aromatico formato da 1 cucchiaio di zucchero a velo, ½ cucchiaino di zenzero in polvere, ½ cucchiaino di cannella. Cuocere a 180° per 10-15 minuti. Una volta raffreddati cospargerli di abbondante zucchero a velo.
 
Ringrazio la mia cara amica Carmen del Blog Chiacchiere in Cucina per questa golosa ricetta che ha subito incontrato i favori del Tatone, biscottomane dichiarato



lunedì 15 dicembre 2014

CAVOLFIORE ALLA ROMAGNOLA


Lo guardi e realizzi: 78 anni! Tanti sono quelli del tuo papà che in questo momento, confuso e anche un po’ triste, è seduto in disparte con lo sguardo fisso sulle sue scarpe, mentre tu compili la constatazione amichevole. Ha subito un piccolo tamponamento e non se lo perdona: in cinquant’anni di guida non ha mai causato un incidente e ora che ne ha subito uno si sente terribilmente in colpa. Nonostante il suo carattere burbero sai che hai sempre potuto contare sulla sua disponibilità pratica, sul suo sostegno silenzioso ma vigile, sul suo amore senza parole. Toro come segno zodiacale e come forza fisica: l’hai visto sollevare sacchi di cemento come fossero mazzi di fiori. Nonostante l’età non lesina i suoi impegni: autista part-time per il nipoTatone, volontario presso la Croce Rossa locale, contadino devoto del suo orticello che viene regolarmente depredato da vandali altrettanto locali.  Ti ha chiamato con la voce rotta dall’emozione, per la prima volta è lui ad aver bisogno di te. E nonostante la pioggia scrosciante, l’elenco infinito di cose da fare, le ore lavorative che mancano alla fine del turno…molli tutto e ti precipiti. Sai benissimo che è perfettamente in grado di cavarsela da solo, ma forse, in questo momento, è lui che non lo sa.
 

CAVOLFIORE ALLA ROMAGNOLA

Cuocere a vapore ½ cavolfiore. Rosolare uno spicchio di aglio in padella con olio evo, aggiungere il cavolfiore ridotto a cimette e un bicchiere di salsa di pomodoro. Regolare di sale e pepe e portare a cottura. Prima di servire cospargere con prezzemolo tritato e formaggio (per noi feta!)



giovedì 11 dicembre 2014

TORTA AL SUCCO DI FRUTTA


Ancora una volta, come sempre, il tempo è volato via. I giorni come minuti, granelli di sabbia che sfuggono tra le dita. Hai cercato di mettere in campo ogni astuzia per dilatare le ore, assimilare ogni istante, assaporare la vita scandita da ritmi, finalmente, umani. È già ora di togliere le tende, riporre centrini e gingilli, serrare le finestre contro il freddo che verrà, riempire per l’ultima volta le ciotole dei mici. Come sempre sarà una partenza solitaria, i vostri amici pelosi non amano gli addii e vi guardano caricare il furgoncin standosene ben nascosti tra i cespugli e l’erba alta del giardino. Un ultimo sguardo alle imposte azzurre, al mare in lontananza e poi si mette in moto. Si ripercorre tutta la strada al contrario, non sembra nemmeno la stessa. Le soste hanno un altro sapore, Ioannina e il suo lago vi accolgono malinconici.

Domani vi sveglierete in un altro paese, gli artigli di una vita dannata attendono il vostro sbarco.

TORTA AL SUCCO DI FRUTTA

Mescolare 250 ml di succo di frutta (per noi: melograno)  con 30 gr di olio;  a parte versare 250 gr di  farina, 100 gr di  zucchero, 1 bustina di lievito e 1 vanillina,  unire con gli ingredienti liquidi e mescolate con le fruste per ottenere un impasto fluido ed omogeneo. Versate il composto in una tortiera da 24 cm cuocendo per 35 minuti a 180°. Spolverizzare con abbondante zucchero a velo.

Si ringrazia Elena del blog Cucina Facile per l’ispirazione di questa ricetta. Un immenso abbraccio alla nostra amica Maria che generosamente ci ha regalato questi deliziosi succhi.  


venerdì 5 dicembre 2014

RISOTTO AL PESTO DI ZUCCHINE E BOTTARGA

Ospiti a cena. Per te ne vale la pena solo se si tratta di amici, di quelli veri, con la “a” maiuscola. Persone dall’animo grande, con le quali condividi pensieri ed emozioni, che ti capiscono al volo, che non ti giudicano ma ti abbracciano. E’ per questo che la vostra vita sociale è così striminzita! Hai già così poco tempo da dedicare ai tuoi amori che non ti puoi permettere il lusso di impegnare le vostre serate con gente inutile. Non hai bisogno di riempire silenzi con inviti insulsi, necessiti invece di godere della vostra intimità, delle vostre parole, dei vostri sguardi. Ma ecco, l’eccezione: la serata indimenticabile, le ore trascorse un po’ a tavola, gustando cose buone, un po’ sul divano, a parlare di musica e cucina, a commentare libri e film. E qui, solo qui, tutto questo si può realizzare.

RISOTTO AL PESTO DI ZUCCHINE E BOTTARGA
Lessare 2 zucchine e frullarle con 20  gr di pinoli e 15 gr di basilico. Versare a filo dell'olio evo, per avere una crema. A chi piace può aggiungere dell’aglio in polvere. Cuocere il risotto come di consueto, con del semplice brodo vegetale.  Quando mancano pochi minuti a fine cottura del riso, unite il pesto di zucchine e amalgamare fino a completa cottura. Mantecate con una noce di burro e del grana grattugiato. Servite immediatamente con una spolverata di bottarga macinata.
Ringrazio La Cucina di Stagione per la ricetta di questo risotto, molto apprezzato dai nostri amici!




sabato 29 novembre 2014

CALAMARI RIPIENI DI ERBETTE

Finalmente giorno di mercato! Dove vivi abitualmente ti tieni lontana da questo appuntamento: la confusione di infastidisce, gli scippi sono abitudine consolidata e temi di incontrare clienti maleducati che ti importunano anche durante il tuo giorno libero. Ma qui, come al solito, suona un’altra musica: il mercato è l’occasione per salutare negozianti e ambulanti, si fanno acquisti deliziosi per il palato (e per il portafoglio!), si rivedono gli amici, ci si concede un ottimo elliniko. È bello sentirsi parte di questo mondo, di questa realtà, respirare aria pulita e provare a cimentarsi (e a farsi capire) con questa glossa dagli accenti adorabili. Dal panettiere la parola d’ordine è: “xomì, missò kilò kritsini, nia tiropita”; mentre dal pescivendolo compri sempre “ena kilò kalamarakia”. E poi infili parole sgrammaticate e aggettivi non correttamente coniugati che suscitano comunque apprezzamenti e qualche risata. È tutto così facile, qui.
CALAMARI RIPIENI DI ERBETTE

Pulire un chilo di calamari, staccare i tentacoli e tagliuzzarli. In una padella far soffriggere uno spicchio di aglio, aggiungere 200 gr di erbette tritate e i tentacoli. Far saltare per qualche minuto, sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco secco. Regolare di sale e pepe e profumare con del cumino (quantità secondo i gusti). Quando le erbette saranno fredde aggiungere 1 uovo, 2 cucchiai di grana grattugiato e uno di pangrattato. Con questo impasto riempire i calamari fino a tre quarti e chiuderli con uno stecchino. Tritare una cipolla piccola, farla imbiondire in una padella con olio evo, adagiare i calamari ripieni e rosolarli brevemente. Versare poi 400 ml di passata di pomodoro (e l’eventuale ripieno avanzato) e cuocere a fuoco dolce, coperto, per 50 minuti. All’occorrenza aggiungere brodo caldo. Lessare in abbondante acqua salata delle tagliatelle all’uovo e condirle con il sugo dei calamari. Impiattare preparando un “letto” di tagliatelle, adagiare sopra i calamari e terminare con altro sugo.



giovedì 27 novembre 2014

RISOLATTE

Siamo qui soli. In questo strano autunno che scolora lentamente verso l’inverno, che non ci ha mai visto qui, che ci unisce, se possibile, ancora di più. La legna scoppietta nel camino, un lieve tepore ci avvolge mentre leggiamo vicini. Senza dirti nulla mi sono portata questo libro di poesie.
“Piccoli passi
Calpestano le foglie
Intrise d’acqua.
Lievi fruscii
Completano i tuoi pensieri
Lungo il viale d’autunno”
                                  (P.G.)

RISOLATTE
Ho portato a ebollizione 1 litro di latte con 75 gr di zucchero e 1 bustina di vanillina. Ho aggiunto 100 gr di riso e 50 gr di uvetta. Ho fatto cuocere a fuoco dolcissimo per quasi 50 minuti tenendo il coperchio, girando ogni tanto, fino a che il latte non si è assorbito tutto. Il composto si presenta molto morbido. L’ho versato nelle coppette e al momento di servire ho spolverato con cannella in polvere.

Perché ami la dolcezza. Perché sei tutta la mia vita.




domenica 23 novembre 2014

TRANCI DI PESCE SPADA MARINATI ALLE ERBE

Stenti quasi a crederci, eppure è vero! Quelle montagne ancora verdi che si allungano nel mare che ancora stai solcando sembrano volerti abbracciare. Riabbracciare. Ogni volta che sbarchi vieni rapita dalla medesima sensazione di essere tornata a casa. I battiti del cuore si placano, ti immergi in una serena calma che ti accompagnerà per tutto il soggiorno. Adesso inizia l’altra parte del viaggio, a base di asfalto e rebetiko, chilometri e soste deliziose. E poi, finalmente, a casa. Gli amici a quattro zampe saranno i primi a darvi il benvenuto (l’amica Kathina sverna in città con la figlia), saluterai Mamma Gatta che riposa dolcemente sotto il tuo  albero, ritroverai la casetta in pietra che vi aspetta paziente dopo ogni abbandono obbligato.

TRANCI DI PESCE SPADA MARINATI ALLE ERBE

Preparare una marinata con il succo di 1 limone, rosmarino, basilico, la buccia grattugiata del limone, 4 cucchiai di olio e aglio in polvere. Metterci 400 gr di spada tagliato a fette e lasciarlo almeno un paio d’ore in frigorifero. Tostare 20 gr di pinoli e tenerli da parte. Scolare  le fette di spada e rosolarle  in padella con un goccio d’olio. Bagnare con la marinata , regolare di sale e pepe e cuocere 5 – 6 minuti. Aggiungere i pinoli e servire. Volendo decorare con fettine di limone.









 

giovedì 20 novembre 2014

RISOTTO CON LE MELANZANE


Arrivate con largo anticipo ma la piazza è già gremita. Lunghe code all’ingresso di Palazzo Reale e già ti penti di non aver prenotato il biglietto via internet. Ma poi lo scorgi: un piccolo cartello, sulla destra, dove sono in attesa solo due coppie. Non ci speri eppure è vero! È la “vostra” mostra, quella che vi fa sognare da quando è stata pubblicizzata sui maggiori quotidiani. Seminascosta da esposizioni dai nomi più altisonanti ma per voi importantissima, preziosa, magica.
Voglio che nel quadro non si veda la fatica poverile dell’uomo, voglio che il quadro sia il pensiero fuso nel colore. I fiori son fatti così e questa è l’arte divina.

RISOTTO CON LE MELANZANE
Tritare finemente una cipolla bionda e farla appassire con un po’ di olio evo. Unire una piccola melanzana tagliata a cubetti e portarla a metà cottura con del brodo vegetale. Aggiungere poi 250 gr di riso, 80 gr di prosciutto cotto a tocchetti e continuare la cottura utilizzando lo stesso brodo vegetale. Mantecare con 50 gr di scamorza dolce, profumare con prezzemolo, regolare di sale e pepe e servire in tavola ancora fumante.


Dedicato alla mostra di Giovanni Segantini a Palazzo Reale di Milano.


 

venerdì 14 novembre 2014

CIAMBELLINE AL VINO BIANCO

Alle prese con un’importante ricerca di storia, il Tatone ha invitato a casa tre compagni di classe per un lavoro di gruppo. Sei indaffarata in cucina ma ugualmente lo struggimento ti coglie ricordando i pomeriggi trascorsi giocando con gli amichetti, le loro vocine stridule, le risate argentine e i capricci. Il tuo bambino è proprio cresciuto: come istantanee appaiono i suoi dentini piccolissimi, le manine cicciotte, il suo profumo di cucciolo. Adesso esplode un coro baritonale, ti giungono battute goliardiche e schiamazzi da stadio. Azzardi una capatina nello studio per offrire the e biscotti e vieni accolta da un applauso incoraggiante. Li guardi di sottecchi mentre posi il vassoio direttamente sul letto, visto che la scrivania è ingombra di libri, pc, tablet. Sono tutti ugualmente alti ma tra loro ci sono enormi differenze: Guido il timidone, non osa alzare gli occhi nonostante ti conosca da tre anni; Marco è già più disinvolto ma sempre riservato; Sergio invece, sebbene sia la prima volta che varca la soglia di casa vostra, è decisamente a suo agio e scrive con una gatta acciambellata sulle gambe. Che ne farà di loro la vita?
CIAMBELLINE AL VINO BIANCO
Impastare in una ciotola 250 g di farina 00, 65 g di olio di semi, 70 g di zucchero, 90 g di vino bianco, 1/2 bustina di lievito per dolci, ½  cucchiaino di cannella e un pizzico di sale fino a ottenere una palla liscia e omogenea. Prelevare dei pezzettini di pasta da circa 15 grammi l’uno, lavorarli a bastoncino e poi dare la forma a ciambellina. Passarli velocemente solo da un lato nello zucchero semolato e poi disporli ben distanziati su una teglia coperta di carta forno. Infornare a 190°C per 15-20 minuti.

Si ringrazia il blog Zonzolando per la ricetta di questi deliziosi biscottini.


ORZOTTO AI GAMBERI E CROSTINI AL SALMONE

Il gioco vale la candela? Correre, arrabbiarsi, sopportare, umiliarsi, rinunciare. Perché? In nome di chi o di che cosa? È una vita degna di essere vissuta questa? Lavorare per sopravvivere? I sogni hanno smesso di farti volare e iniziano a dolere come calli trascurati. Sei circondata da una profonda e generalizzata incuria dell’anima. Allo specchio cogli il tuo sguardo nauseato, costretto a respirare nauseabondi tanfi che il resto del mondo aspira come costose fragranze. Cosa ci fai qui?
ORZOTTO AI GAMBERI E CROSTINI AL SALMONE
Lavare 150 gr di orzo e lessarlo in acqua leggermente salata. Nel frattempo fate saltare 100 gr di gamberi sgusciati in olio, sfumate con un sorso di vino bianco secco e tenete da parte. Quando l’orzo sarà cotto scolatelo, conditelo con olio evo e i gamberi, profumando con finocchietto essiccato e regolando di sale e pepe. A parte fate tostare delle fette di pane a cassetta tagliate in due per formare dei triangoli.  Imburrateli leggermente e adagiare sopra le fettine di salmone affumicato. Servire in un unico piatto con un giro di olio evo.

I tuoi amori ti tengono saldamente ancorata e meritano tutta la tua dedizione, anche culinaria.




martedì 11 novembre 2014

PALLINA DI POLENTA


Leggi il nome del regista e hai già deciso che vuoi vederlo. Anche se viene presentato come “documentario”, vuoi ritrovare quelle visioni immaginifiche tipiche di questo artista. Ma dopo pochi minuti di proiezione sei immersa in una storia struggente, drammaticamente reale. Una storia raccontata per immagini, fotografie accompagnate da una voce narrante che ti mette in contatto con una personalità potente, volitiva, determinata. Scatti rubati durante un raid aereo, polvere di siccità su volti scarnificati dalla fame e dalla malattia, maternità dolenti, natura immobile in tutta la sua potenza.

PALLINE DI POLENTA

Preparare la polenta con la farina fioretto. Si può utilizzare anche della polenta avanzata avendo l’accortezza di ammorbidirla leggermente con un goccio di latte. Prelevare dei pezzettini dall’impasto e formare delle palline da rotolare nel parmigiano grattugiato. Volendo una versione più ricca si può inserire all’interno un cubetto di mozzarella. Servire come finger food o appollaiate su una cupoletta di spinaci saltati velocemente nel burro.

 

Dedicato alla pellicola “Il Sale della Terra”, con fotografie originali di Sebastiao Salgado




venerdì 7 novembre 2014

I VINCITORI DEL SECONDO CONTEST!

Facendo tesoro dell’esperienza passata, anche per il secondo contest del blog-posticino è stato utilizzato il medesimo sistema per la votazione delle ricette. Ognuno dei giudici (il con-sorte, la nonna e la sottoscritta) hanno dato un voto scrivendolo su un foglio personale, per non influenzare il giudizio degli altri membri della commissione giudicante.
Dopo lungo meditare e ingurgitare acquolina suscitata dalla lettura delle gustosissime preparazioni si decretano i vincitori:
Con il massimo dei voti si aggiudica il primo premio la ricetta numero 30 “LASAGNA NERA AL RAGU' DI TONNO di La Pasta Risottata
Le menzioni d’onore (assolutamente a pari merito) sono meritate da “PATATE RIPIENE DI BACCALA' di Semi di Vaniglia” e  da “BIGOLI CON POLPO AL VINO ROSSO di Pixelicious
Il primo premio è il profumatissimo zafferano greco, incartato con una mia piccola creazione a sorpresa.
Le blogger che si sono meritate le due menzioni d’onore riceveranno invece queste presine da cucina all’uncinetto che ho confezionato (vista l’occasione) azzurre come il mare.
Ho lasciato un breve commento alle vincitrici sul loro blog. Chiedo loro comunque di contattarmi privatamente via mail per concordare la spedizione dei premi.
Ringrazio ancora tutte le partecipanti, avete fatto di me una donna felice. Grazie


martedì 4 novembre 2014

BRIOSCINE AL MIELE

 “Come va?” Mai domanda fu più retorica. Falsa. Inutile. Nessuno è veramente interessato alla risposta. “Come va?” chiede il capo al tuo rientro dalla malattia, quietandosi la coscienza perché con questa due parole finge di interessarsi alla tua salute e intanto ti porge un cumulo di scartoffie da sbrigare entro sera. “Come va?” chiedono i colleghi timorosi di una ulteriore assenza che riempirebbe a dismisura le loro scrivanie. “Come va?” chiede l’amica, vogliosa soltanto di raccontarti le sue ultime disavventure amorose. “Come va?” chiede la mamma, mentre ti sottopone l’elenco delle sue prossime visite mediche cui tu, ovviamente, dovrai accompagnarla. “Come va?” chiedono i figli, preoccupati che la cena sia servita puntualmente, vuoi mai che i rispettivi fidanzati e amici debbano aspettare. “Come va?” chiede il marito, auspicando una risposta più che positiva, come si fa a presentarsi alle cene aziendali con una moglie così? “Come va?” Cosa lo chiedete a fare se volete che sempre, immancabilmente, la risposta sia solo: “benissimo”? Una risposta differente crea scompiglio, rompe gli equilibri, stropiccia la scena. Il filo si spezza e l’equilibrista cade. Una marionetta scomposta, disdicevole, sciatta. Rientra nei ranghi, datti un contegno, rispondi correttamente. È questo che il resto del mondo si aspetta da te. Ma Matilde a questo punto già non ce la faceva più.



BRIOSCINE AL MIELE
Versare in una ciotola 270 gr farina, 1 vanillina e 10 gr di lievito di birra sciolto in 125 ml di acqua tiepida. Unire all’impasto 30 gr di burro fuso e 70 gr di miele liquido. Lasciar lievitare  almeno due ore. Trascorso questo tempo formare delle palline, metterle su una teglia foderata con carta forno e lasciarle lievitare, coperte, ancora 1 ora e mezza. Spennellare i dolcini con tuorlo sbattuto assieme a del latte, decorare con qualche pinolo e cuocere a 200° per venti minuti.


Grazie a Matilde che generosamente mi apre il suo cuore in cambio di pochi spiccioli, un dolcetto o, semplicemente, di una stretta di mano.

Grazie al blog Ghiotto di Salute che ha fornito l’ispirazione per i dolcetti.